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Rebecca Makkai – I grandi sognatori

libro sul letto con mano, gioco di luci

Un gruppo di amici, l’epidemia di AIDS, il mondo dell’arte, una rete di rapporti; di questo parla “I grandi sognatori” e lo fa con una grazia e una gentilezza impareggiabili, Makkai racconta e descrive perfettamente i suoi protagonisti, restituisce il clima di un’epoca storica ben precisa, il focus è l’epidemia di AIDS che segna gli anni ’80 e miete tantissime vittime.

Da questo nucleo il libro affronta con estrema profondità alcuni elementi della vita umana su cui non ci si sofferma a riflettere troppo spesso, per le ragioni più svariate. Tra queste, oltre alla malattia, il lutto e l’assenza, è ben restituito il punto di vista di chi sopravvive con dolore e senso di colpa. La sofferenza del ricordo.

Altra tematica centrale è quella del tradimento, la paura di questo, il suo attuarlo e le conseguenze che comporta un simile gesto.

La narrazione si alterna su due piani temporali (1985/86 e 2015) e su due orizzonti spaziali (Chicago e Parigi), tra il momento in cui tutto sta accadendo e il futuro/presente in cui si muovono i pochi sopravvissuti. La suddivisione della narrazione in questo modo, a capitoli alternati, mi è piaciuta molto anche perché permette di comporre come un puzzle i momenti della storia per ottenere un quadro d’insieme limpido solo alla fine.

È il libro della perdita di ogni certezza: il proprio nucleo di amici, l’amore, la fiducia, la speranza.
Pagina dopo pagina conosciamo i protagonisti e inevitabilmente ci affezioniamo a loro, l’autrice riesce molto bene a raccontare l’individualità di ognuno e i pensieri che un evento del genere porta con sé in chi rimane, il dolore del lutto, il dolore di essere ancora in vita, la non certezza di superare il prossimo mese, la malattia che consuma il corpo e lo spirito come un tarlo.


Ho amato questo libro profondamente sono felice di averlo letto e vorrei poterlo rileggere come fosse la prima volta, mi ha fatto commuovere e mi ha addolorata molto, con un finale giusto per questa storia ma ugualmente fortemente doloroso. Io te lo consiglio se tii attirano le tematiche di cui ho parlato, trovo utile leggerlo anche perché l’autrice fa una fotografia su un momento storico con alla base l’idea di restituire dignità alle tante persone che, ignorate e marginalizzate, hanno dovuto vivere una condizione come quella dei protagonisti di questo romanzo.

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