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Pajtim Statovci – Le transizioni

libro le transizioni rifletto sullo specchio

Come ci si stente a non avere delle radici salde e un’identità in cui riconoscersi? Forse liberi.

Le transizioni è un libro bellissimo, uno di quei libri in grado di raccontare la vita con i suoi momenti più tristi e reali, l’ho vissuto e percepito come il romanzo del ricordo e della malinconia, ancora mi emoziono se ripenso a questa lettura, non c’è stata una cosa che mi abbia delusa. Il protagonista, insieme a un suo amico si mette in viaggio per scappare dalla propria terra, l’Albania.

Preponderante é anche il contesto storico che fa da sfondo e al tempo stesso impregna tutte le vicende personali dei protagonisti, sono gli anni successivi alla caduta della Repubblica Popolare Socialista e viene raccontato il flusso migratorio che ha visto coinvolte molte persone in quel periodo. Le transizioni del titolo sono da intendersi in tutte le loro accezioni, dallo spostamento da un luogo all’altro, alle continue transizioni di genere che il protagonista attua, quasi interpretando di volta in volta un nuovo personaggio.

Questo libro racconta bene come ci si sente a non appartenere a un luogo, a un’identità ben precisa, alla storia di un paese, non sentirsi parte di nulla, soli al mondo che è poi la condizione reale di ognuno di noi.
Mi ha stregato il modo in cui Statovci descrive la realtà, con frasi semplici e secche che rendono fedelmente la sporcizia e la brutalità dei luoghi in cui si trovano a vivere i suoi personaggi, una prosa che è specchio della narrazione, brutale, senza fronzoli e reale.

L’ho trovato un romanzo di scoperta e conoscenza del sé e progressivo abbandono del ruolo di genere per muoversi liberi verso una propria identità pura e quanto più simile all’essenza interiore delle anime.
Se non hai ancora letto questo libro ti consiglio di dargli una possibilità, è diventato uno dei miei libri preferiti di sempre e sicuramente uno dei più bei libri letti nel 2021. Se vuoi parlarne con me, ti aspetto su Instagram.