Jón Kalman Stefánsson – Luce d’estate: ed è subito notte
Luce d’estate ed è subito notte è uno di quei libri che parlano della quotidianità, in questo caso quella di un piccolo paese islandese e dei suoi abitanti.
Un meraviglioso romanzo corale attraverso il quale entriamo, quasi di soppiatto, nelle vite di alcuni degli abitanti del paese e li vediamo
amarsi, prendere decisioni, arrabbiarsi, essere brutali, sognanti, meschini, traditori, sconfitti. In una parola: umani.
La banalità della quotidianità che però da Stefánsson non viene mai raccontata in maniera banale.
Tra le molte riflessioni c’è quella, probabilmente più importante, che riguarda il filo che collega la vita e la morte e quanto sia facile romperlo.
Luce d’estate ed è subito notte è un libro che mi ha fatto salire una forte nostalgia per i tempi passati, non so perché ma è stato una coccola. Triste al punto giusto, malinconico, evocativo: pane per i miei denti. Queste sono le narrazioni che prediligo e a coronare tutto c’è stata la scrittura di Stefánsson, calibrata, poetica (infatti l’autore ha scritto anche delle poesie), limpida, scorrevole ma al tempo stesso ricercata, ogni parola è adatta e calibrata per rendere al meglio le immagini che l’autore ha in mente.
Io lo ho amato, non volevo terminarlo e a distanza di settimane continuo a pensarci, posso già dirlo: ho trovato un altro dei miei libri preferiti di sempre!
L’hai letto? Ti incuriosisce? Io te lo consiglio fortemente, fammelo sapere su Instagram.