Annie Ernaux – Gli anni
Premio Nobel per la letteratura nel 2022 Annie Ernaux si riconferma, per me, una delle autrici più d’impatto tra i contemporanei.
Ho letto: “Gli anni” pubblicato nel 2008, un romanzo senza un vero protagonista identificabile, o meglio sì, c’è una protagonista femminile (che, data la natura autobiografica dell’opera corrisponde a Ernaux stessa) di cui l’autrice racconta il percorso di formazione parlandone in terza persona.
Nel libro seguiamo il suo percorso di vita ma potremmo dire che è l’intera società ad essere rappresentata, Ernaux col suo stile sintetico e privo di orpelli letterari, quasi scabro (ma per questo molto efficace) racconta la Francia dal secondo dopoguerra ai giorni nostri in un flusso continuo di eventi, modi di dire, usanze, relazioni tra persone, pubblicità, foto, ricordi, racconti degli adulti, canzoncine ricorrenti: un caleidoscopio che rispecchia e “fotografa” diversi momenti storici ben precisi che sono anche parte della vita dell’autrice che li abbia vissuti da bambina, da giovane ragazza o da adulta.
Microstoria e macrostoria si fondono e, come spesso accade, mentre si vive il presente non sempre se ne ha contezza, è solo voltandosi a guardare indietro nei propri ricordi che il quadro mostra i suoi lineamenti;
Inevitabilmente si finisce per descrivere la condizione della donna a partire da quando è relegata a un solo ruolo: donna di un uomo, deve reprimere i suoi desideri, non può provare piacere se non nella vergogna e comunque senza farsi scoprire proseguendo nel raccontare anche le prime, timide, le innovazioni che il secondo dopoguerra porta con sé conferendo pian piano maggiore autonomia di scelta alle donne.
Ernaux riesce a cristallizzare, in questo strepitoso romanzo, un clima culturale grazie al racconto del costume dell’epoca, a partire -per citarne solo una- dalla musica che può ora essere ascoltata dappertutto grazie alla diffusione delle radio portatili, passando per una progressiva e generalizzata emancipazione dei costumi, “Gli anni” è un testo che per sua natura documenta e fa da testimonianza del passato.
Leggerlo mi ha fatto pensare a quanto sia prezioso raccontare, scrivere e testimoniare anche quegli eventi della nostra vita che possono apparire secondari ma riletti dopo anni avranno sicuramente un significato diverso e mi ha fatto venire voglia di scrivere del mio presente per tramandarlo e per riscoprirlo nel futuro.
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